Caso clinico: Milù – a cura del Dr. M. L. Bianchi e della Dr.ssa P. Valenti
Milù: un caso clinico di carcinoma epatocellulare felino
Autori: Marco Luigi Bianchi, DVM MS; Paola Valenti, DVM, MS, DACVIM Oncology, Clinica Veterinaria Malpensa (Samarate, VA)
Segnalamento
Gatta europea, femmina sterilizzata di 12 anni, 3,5 kg di peso.
Anamnesi
Milù viene riferita presso l’unità operativa di Oncologia della Clinica Veterinaria Malpensa per disoressia e lieve abbattimento.
Milù è già in cura per una forma di anemia immunomediata e dagli esami del sangue di controllo si riscontra un grave aumento dei valori degli enzimi epatici.
Viene dunque eseguito un controllo ecografico addominale, che mette in luce la presenza di epatomegalia e di voluminose masse con ecostruttura eterogenea debordanti la capsula e numerose neoformazioni nodulari.
Viene quindi eseguito un esame citologico delle lesioni, che risulta compatibile con una neoplasia epatica primaria (primo sospetto: carcinoma epatocellulare).
Lo studio TC total body effettuato ai fini della stadiazione della neoplasia evidenzia la presenza di neoformazioni epatiche di dimensioni variabili (da 4 mm fino a 4,5 cm) a margini mal definititi, disseminate nel parenchima epatico, che determinano effetto massa sulle strutture addominali adiacenti (Figura 1 e 2).
Figura 1
Figura 2
Gli esami ematobiochimici al momento della diagnosi evidenziano il seguente quadro:
- Fosfatasi Alcalina 737 U/l (valori di riferimento 19 -70)
- AST (GOT) 1616 U/l (valori di riferimento 15 – 35)
- ALT (GPT) 1913 U/l (valori di riferimento 32 – 87)
Visita clinica
Alla visita clinica Milù si presenta vigile, con BCS di 4/9, le mucose esplorabili appaiono rosee e il TRC è nella norma.
La paziente appare normotermica (38,2 C°).
L’auscultazione cardio-polmonare appare essere nella norma.
L’addome appare trattabile e non algico; si rileva grave organomegalia (sospetta epatomegalia).
Diagnosi
Carcinoma epatocellulare
Discussione e trattamento
Milù presenta una forma diffusa di neoplasia epatica e, per tale ragione, l’opzione chirurgica risulta non attuabile.
Viene quindi impostato il seguente piano terapeutico:
– Toceranib Fosfato (Palladia ®) 2,75 mg/kg: farmaco appartenente alla classe degli inibitori tirosin chinasici che ha mostrato preliminari risultati in cani affetti da carcinoma epatocellulare non operabile
- BeSame Micio 100 (Candioli): mezza capsula mattino e sera
Tale schema di trattamento viene somministrato per circa 60 giorni e quindi viene deciso di eseguire un controllo ematobiochimico ed ecografico della paziente.
L’esame clinico, così come l’esame ecografico di Milù, risultano sovrapponibili al precedente, mentre gli esami del sangue di controllo mostrano un netto miglioramento dei valori:
- Fosfatasi Alcalina (ALP): 779 U/l (intervallo di riferimento 19 -70)
- AST (GOT): 175 U/l (intervallo di riferimento 15-35)
- ALT (GPT): 511 U/l (intervallo di riferimento 32 – 87)
Tale terapia è ancora in atto e Milù viene sottoposta a controlli regolari sia ematologici che ecografici.
I proprietari segnalano che la terapia con BeSame (Candioli) viene ben tollerata e somministrata senza difficoltà alla paziente.
La terapia di supporto impostata con BeSame (Candioli) associata a terapia oncologica dedicata ha portato ad un netto beneficio clinico con un associato miglioramento dei valori degli enzimi epatici e buona qualità di vita della paziente.
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